I bambini possono essere colpiti in vari modi dalla violenza domestica: oltre che subire loro stessi abusi diretti all’interno della propria famiglia, possono vivere una situazione di “violenza assistita intra-familiare”: assistere o essere a conoscenza di violenze o maltrattamenti, fisici o psicologici, perpretrati da un membro della famiglia su un altro (secondo alcuni dati, il 90% delle aggressioni subite dalle donne si verificherebbero in presenza dei figli).
Una donna vittima di violenza domestica cerca naturalmente di proteggere i propri figli sperando che non siano consapevoli di ciò che sta accadendo; purtroppo i bambini si accorgono degli abusi in molti modi e i loro livelli di consapevolezza sono molto più alti di quanto possiamo pensare: è impossibile riuscire a nascondere loro certe cose.

I bambini dipendono dagli adulti e fondamentale per loro è il sentirsi accolti, accuditi e protetti; quando la loro stessa casa non è più un posto sicuro, viene a mancare un punto di rifermento estremamente significativo ed è molto difficile per un bambino capirne le ragioni. Le prime emozioni possono essere di paura e rabbia accompagnate da reazioni come ansia e depressione, problemi nel sonno, disturbi dell’alimentazione o altri sintomi fisici,comportamenti aggressivi e antisociali. Nella mente del bambino può prendere corpo l’idea che la responsabilità e la colpa di quello che accade sia sua, pur di provare a spiegarsi o giustificare il comportamento di un adulto nel quale ripone tutta la sua fiducia.

La verità è che in molti casi in cui un genitore è vittima di abusi, anche i bambini lo sono. E’ importante dunque ascoltarli quando questi cercano di parlarci di questo genere di episodi, mantenendo un atteggiamento calmo ed equilibrato che dia loro sicurezza, nonostante il racconto ci possa sconvolgere. Sottolineare il loro coraggio, rassicurarli e ribadire più volte che non sono responsabili o colpevoli di quello che sta accadendo li aiuterà molto.

Dunque, considerando quanto sia importante per il bambino poter parlare di quello che sta succedendo, è determinante che l’adulto per primo non si nasconda dietro al silenzio negando che ci sia qualcosa che non va.Parlate con i vostri figli, ascoltateli, ricordando che spesso loro possono scegliere canali alternativi per comunicare con voi ed esprimere paure e bisogni, come forme di scrittura e disegni.Nel confrontarvi con loro e nel rassicurarli abbiate però cura di non sminuire il problema facendo promesse sul futuro che sapete di non poter mantenere: questo potrebbe confonderli ancora di più sentendo di non potersi fidare di voi.

Esprimere la rabbia in maniera violenta è un comportamento che viene appreso e non ereditato. Vivere in una famiglia segnata da abusi crea un ambiente di apprendimento negativo in cui i bambini possono imparare ad esprimere la propria rabbia gridando insulti o picchiando. Soprattutto, è fondamentale capire che anche se si fa del proprio meglio per nasconderlo ai propri figli, il fatto che i bambini non assistano direttamente a liti o violenze non significa che queste non abbiano un effetto su di loro: sono estremamente sensibili e recettivi rispetto al modo di interagire e relazionarsi anche se non si trovano di fronte ad una situazione di violenza esplicita.

Trasferirsi in una casa sicura

Aggiornate il più possibile vostro figlio sull’evolversi della situazione e su possibili programmi di trasferimento a meno che una situazione di estrema emergenza non ve lo permetta per mancanza di tempo. Spiegategli che state andando in un posto sicuro e che purtroppo c’è la probabilità di non poter più rivedere amici o persone che facevano parte della loro quotidianità. Trasferirvi vi aiuterà a proteggere i vostri bambini e a dar loro la possibilità di ricominciare da capo.Una volta ricostruite le condizioni necessarie per la protezione fisica e psicologica del bambino o della bambina, si può pensare di intraprendere un intervento terapeutico di tipo psicologico.

Se un/una bambino/a diventa aggressivo/a

Potrebbe accadere che un/a bambino diventi aggressivo/a; non è raro che una madre sia vittima di abusi dal suo stesso figlio. E’ molto difficile, ma se il comportamento aggressivo persiste è importante proteggere se stessi e ogni altro membro della famiglia che potrebbe esserne vittima. Ricordate che non è colpa vostra e che la sicurezza vostra e della vostra famiglia è la cosa più importante. Gli abusi e le aggressioni non devono essere accettate da ovunque essi provengano, e bisogna cercare aiuto.

Riferimenti

  1. Roccia, Violenza diretta e violenza indiretta sui bambini. Il punto di vista psicologico e psicoterapeutico,http://www.psychomedia.it/pm/answer/abuse/roccia4.htm

Centro Aiuto Donne Maltrattate, La violenza domestica,http://www.cadom.it/la-violenza-domestica/

  1. Perna, Quando i bambini assistono alla violenza: la violenza assistita intrafamiliare,http://www.psicologiadonna.altervista.org/violenzabambini.html

Unicef, La violenza domestica contro le donne e le bambine,http://www.unicef-irc.org/publications/pdf/digest6i.pdf

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